venerdì 6 febbraio 2009

Seraphine Louis de Senlis (1864-1942) Maria Trentadue (1893-1977)
























Scopro oggi leggendo la Repubblica una bravissima pittrice francese, Seraphine Louis, la cui storia somiglia molto a quella della pugliese Maria Trentadue. Due persone modeste culturalmente, almeno in apparenza, vissute lavorando con sacrificio e coltivando in segreto un incredibile talento. Sono due esempi di naif di alto rango, alla stregua di Ligabue per intenderci. E ammetto che la loro storia, intessuta di bellezza, dolore e poesia, mi commuove. Mi commuove il loro mistero, la caparbietà. Perchè in entrambi i casi le l'arte ha dovuto vincere il pregiudizio e di sicuro anche il senso del ridicolo. Stando a quello che ho letto di Maria Trentadue, le figlie, vedendola in tarda età armeggiare da mane a sera con vernici e pennelli, muovevano rimproveri ottusi, reclamavano decoro e senso dell'opportunità. Ma lei andava avanti a capo basso, dipingeva tutto, tele, battilardo, bottiglie, piatti.
In Francia è ancora nelle sale quello che indovino essere un bellissimo film su Seraphine Louis, del cineasta Martin Provost. Sarebbe bello se qualcuno volesse raccontare anche la storia di Maria.
Della prima (che vedete accanto ad una tela) pubblico due tra gl'incredibili, lussureggianti mazzi di fiori, della seconda (che vedete seduta e assorta) una deliziosa bagnante dall'aria picassiana ed una coppietta con cane al guinzaglio.
Ma vorrei tornare sul concetto di naif, credo di dover spiegare perchè questa forma di espressione pittorica mi è particolarmente cara.

1 commento:

stefano daga ha detto...

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